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INVENTAVANO IRREGOLARITÀ E METTEVANO PRESSIONE AI NEGOZIANTI PER SOLDI: CONDANNATI CARABINIERI DEI NAS

Firenze, disposto il processo per un ex agente del servizio informazioni Aise

 

FIRENZE. Tre patteggiamenti, due condanne in abbreviato e due rinvii a giudizio. Si è conclusa così l’udienza preliminare nata dall’inchiesta della procura di Firenze su vari episodi di indebite richieste di denaro a commercianti e professionisti durante verifiche amministrative condotte dai carabinieri del Nas di Firenze.

Tra le condanne, la più alta, è emessa a carico di un luogotenente dei carabinieri del Nas, che dovrà scontare una pena di quattro anni e due mesi. Un anno e quattro mesi la pena disposta dal giudice nei confronti di un appuntato scelto. Disposto il rinvio a giudizio poi anche per un ex agente del servizio informazioni Aise. Prosciolto con sentenza di non luogo a procedere un medico, titolare di una clinica, difeso dall’avvocato Francesco Stefani e accusato di aver concesso favori al luogotenente dei carabinieri in cambio di informazioni sui controlli. Per questo episodio è stato prosciolto anche il militare.

Tra gli episodi contestati, uno dei militari si sarebbe presentato per un controllo in un’affermata azienda vinicola della provincia di Firenze, nella Val di Pesa. Secondo gli investigatori, uno dei carabinieri finiti in carcere si sarebbe presentato nell’azienda per un controllo, senza aver prima avvertito il suo comando e avrebbe prelevato campioni di vino e numerosa documentazione commerciale, anche priva di rilevanza ai fini della verifica, per spaventare, mettere pressione ai titolari della cantina vinicola presa di mira. Le continue richieste di documentazione, immotivate, sarebbero cessate solo con il pagamento di 75.000 euro in contanti – la prima richiesta era stata di 200.000 euro, poi diminuita – da parte dei titolari della ditta, avvenuto attraverso l’intervento dell’agente segreto dell’Aise e del viticoltore. Si tratta dell’unico episodio contestato allo 007 e al viticoltore.

In un altro caso i due carabinieri si sarebbero fatti consegnare 2.500 euro in contanti dal titolare di un bar a Campi Bisenzio (Firenze) a titolo di pagamento per una presunta irregolarità riscontrata. In un’altra occasione avrebbero minacciato il titolare di una pescheria di Brozzi (Firenze) di farlo chiudere se non avesse pagato 1.000 euro. In un’altra circostanza ancora uno dei carabinieri del Nas, insieme a un avrebbe attestato falsamente di essere fuori per accertamenti investigativi, mentre invece era andato a pranzo in un ristorante di lusso sulle colline intorno a Firenze. I due carabinieri, scriveva il

gip nell’ordinanza che ne dispose l’arresto nel novembre del 2020, hanno dimostrato una «inaffidabilità attestata dalla loro mancanza di freni inibitori di fronte alla prospettiva di trarre illecito lucro in danno di altri anche abusando delle loro qualità di pubblici ufficiali» e della loro «spiccata inclinazione a delinquere».

Il luogotenente e l’appuntato furono arrestati nel novembre del 2020, con l’accusa di aver preteso somme di denaro da commercianti e professionisti, impegnandosi in cambio a soprassedere su presunte irregolarità riscontrate nel corso delle verifiche. L’ex appartenente all’Aise, ed ex maresciallo della guardia di finanza, finì invece agli arresti domiciliari, insieme al viticoltore.

 

 

 

 

Studio Legale Avv. Francesco Stefani

 

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