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Morta a 46 anni nello schianto mortale, condannato carabiniere di Cascina

 

La vittima Marina Pieragnoli e la scena in via del Nugolaio dopo lo schianto

Un anno e 4 mesi per omicidio colposo stradale al conducente della Giulietta. La donna, di Rosignano Solvay, stava tornando a casa dopo essersi recata a trovare uno dei due figli e il nipotino. La ricostruzione della polizia municipale
04 marzo 2023

CASCINA. Un anno e 4 mesi per omicidio colposo stradale. A distanza di quattro anni dall’incidente in cui perse la vita una 46enne di Rosignano Solvay, il Tribunale di Pisa ha condannato l’automobilista al volante della Giulietta Alfa Romeo che finì contro la Fiat Seicento guidata da Marina Pieragnoli, 46 anni, dipendente della Sodexo come cuoca alla mensa della fabbrica di bicarbonato.

Antonio Talarico, 60 anni, residente a Cascina, luogotenente dei carabinieri in servizio a Livorno, è stato riconosciuto colpevole dal giudice Susanna Messina che ha accolto la richiesta di pena formulata dal pm onorario Massimiliano Costabile. Un processo in cui le consulenze su velocità e traiettorie dei mezzi hanno disegnato un perimetro entro il quale è arrivata la sentenza. Entro giugno il deposito delle motivazioni.

L’incidente avvenne il pomeriggio del 19 febbraio 2019 lungo il rettilineo in via del Nugolaio nel Cascinese.

Diverse le costituzioni di parti civili con i legali Letizia Bertolucci e Pina Procopio che hanno tutelato figli (poi usciti dal processo dopo il risarcimento dell’assicurazione), ex marito e attuale compagno e altri familiari della vittima. L’imputato era assistito dallo studio Stefani-Generini di Firenze.

Lo schianto fatale si consumò intorno alle cinque del pomeriggio in un tratto di strada che attraversa la campagna di Navacchio. La Seicento devastata nella parte anteriore catapultata in un campo, non meglio la carrozzeria della Giulietta. Talarico riuscì a uscire e a dare l’allarme correndo verso l’utilitaria dove vide il corpo esanime della donna poi estratta dai vigili del fuoco ormai senza vita. Pieragnoli stava tornando a casa dopo essersi recata a trovare uno dei due figli, che vive nel Lungomonte Pisano, e il nipotino.

Secondo la ricostruzione della polizia municipale cascinese, Talarico avrebbe invaso la corsia opposta creando le condizioni per il quasi frontale con le parti anteriori sinistre dei veicoli a collidere in un impatto devastante. E dall’effetto mortale per la donna.

Un manovra compiuta in violazione al codice della strada lungo il dirizzone sarebbe stata all’origine dello schianto. Di qui la contestazione dell’omicidio colposo stradale diventata condanna.

 

Studio Legale Avv. Francesco Stefani

 

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